Missione Desert Taste

Periodo particolare per me, e ho colto l'occasione di volare oltre mediterraneo alla scoperta di nuovi sapori e nuovi popoli. La meta era Tozeur, una città di circa cinquantamila abitanti nel sud della Tunisia. La fortuna di questo viaggio è stata quella di essere accompagnati da un tunisino di nascita, ma cosmopolita per scelta che ha saputo guidarci con discrezione e sapienza nel mondo arabo.

Il nostro contatto sul luogo, Renè

Dicembre con i fiori, il caldo ed il sole, è già una buona cosa, se poi ci si aggiunge la scoperta di nuovi luoghi, comincia bene!
Tozeur è un oasi nel brullo paesaggio dell'entroterra tunisino, le sue particolarità sono i datteri, le case decorate con mattoni a vista e i vicini laghi salati.
Al nostro arrivo abbiamo fatto un giro in un parco cittadino e bevuto il classico the alla menta abbinato ad un fresco narghilè (šīša), subito mi hanno colpito le rigogliose piante di bougainvillea e gelsomino che con i loro colorati fiori decoravano il palmeto.


Il dolce The alla menta

Una pianta di Bougainvillea

Durante il nostro soggiorno di 5 giorni, abbiamo avuto modo di visitare i pochi punti di in cui sgorga acqua e che ha permesso gli insediamenti stanziali umani, tra cui la fonte di montagna di Chebika, l'oasi di Tamerza, il canyon di Mides e altri villaggi quasi distrutti da alluvioni e terremoti.

L'oasi di montagna di Chebika

Il canyon di Mides con la cittadina diroccata in cima allo sperone

Città abbandonata di Mires


Il nostro autista felice di far parte della Missione Bigusto!

L'acqua è il problema dell'Africa e a Zaafrane ho visto un sistema estrattivo veramente degno di nota, una edificio che raffredda il prezioso liquido che sgorga da 3 km di prodondità ad una temperatura di 60 C°, possente!



Altre mete raggiunte sono state i laghi salati Chott el-Gharsa e Chott el-Jerid.
Dire laghi salati è un eufemismo, perchè capita raramente che siano ricoperti di acqua ed il massimo che la nostra guida abbia visto è stato 50 cm di profondità, però il panorama è suggestivo, bianco sotto e azzurro sopra, il terreno è "croccante" e sembra di camminare sui biscotti. Nella desolazione bianca si era incagliato anni or sono un autobus che il sale e il tempo non hanno graziato.

Il Mare salato Chott el-Jerid

Autobus eroso

A Tozeur merita una visita a Dar Cheraït, il Museo delle arti e delle tradizioni locali che con una ricostruzione fedele che da uno spaccato della vita borghese di un tempo. Personalmente ritengo che l'architettura e la decorazione musulmana abbiano un fascino particolare, sono rimasto basito nello scoprire la ricerca dei decori geometrici che adorna gli interni delle case.
Inoltre, è da turisti, ma bisogna talvolta accontentarsi, il giro in calesse per vedere a passo lento, la vita degli indigeni. Abbiamo scoperto il palmeto e il sistema di agricoltura che dalla dominazione romana si attua, cioè a partire dall'alto: palme da dattero, alberi da frutto (pesche, agrumi, melograni, fichi e vite) e verdura. Mentre l'allevamento viene tenuto in recinti o fatto pascolare nella sterpaglia che si stende nelle immense pianure fuori dalle oasi.

Tipica architettura a di Tozeur con mattoni in terracotta, che con i loro decori geometrici rappresentano i mestieri o gli usi dei proprietari.



Il museo di Tozeur

Piastrelle decorate con motivi geometrici

I mercati erano tutti simili perchè il turismo ha portato una richiesta di prodotti forzatamente tipici (ciotole, tappeti e narghilè), ma nei vicoli nascosti si notano venditori di pane con il carretto, macellai che espongono le teste degli animali uccisi, cuochi di sardine ai ferri a fianco dei venditori delle stesse e altre particolarità che noi consumatori occidentali abbiamo perso per seguire la via dell'estetica ipocrita.

Piatti e decorati al mercato di Douz

Paninaro ambulante a Tozeur

Un macello a Tozeur

Il deserto, la vera meta di questa missione.
Incredibile! Finchè non ci sei non te ne rendi conto.
Sabbia fina, talmente impalpabile che sembra liquida, infatti la distesa di dune che si sposta continuamente viene chiamata Erg, cioè mare di sabbia, in qualche punto sprofondi fino al ginocchio ed in altri la duna è compatta e fredda. L'unico punto di riferimento è il sole ed è l'unica cosa che non devi guardare.
E silenzio, tutti i suoni sono ovattati dall'increspatura della sabbia.
Sapere che potevo tornare in qualsiasi momento mi tranquillizzava e ho capito perchè tutti i più grandi conquistatori hanno desistito di fronte a tanto "nulla".

Lo sterminato Erg tunisino

Tramonto sul deserto

L'insabbiamento del fuoristrada

Food! Devo essere onesto, non mi è piaciuto molto (ma non ho mai avanzato nulla, ne mai rifiutato una portata), ma alcuni piatti erano veramente speciali.
per esempio, un tris di verdure finemente tagliate come entrée, alcune cotte (Chakchouka, derivante dalla ratatouille francese), altre servite fredde e aromatizate alla menta e lime. Oppure i Brik, dei cilindri fritti, con ripieno di uova, oppure tonno o verdure, senza dimenticare il Cuscus dai diversi condimenti, ma cucinato nella Gargoulette, tipica giara in terracotta.
Ma i datteri erano la parte tipica, che meglio identificava il territorio. Dolcissimi!

Brik

Chakchouka


Cuscus reale

Spiedini di pollo ed agnello


Missione Desert Taste, compiuta!


Negozio tutelato
Abdelmoula Neji


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